Pasqua alla scoperta del Canton Ticino, in van

Il giro in breve

Le tappe:
– Cannobio – Lago Maggiore
– Valmaggia – Cascata di Foroglio e Bosco Gurin
– Val Verzasca – Sonogno, Frasco (Val d’Efra e Capanna d’Efra)
– Val Bedretto – Capanna Corno Gries

Durata: 3 giorni, 3 notti
Distanza: Circa 350km
Periodo ideale: primavera / autunno

Dove abbiamo dormito:
Area di sosta Cannobio
Area di sosta Sonogno
Parcheggio All’acqua, Val Bedretto

Perché andare in Ticino

Abitando in pianura e amando profondamente la montagna, ho scoperto  – purtroppo tardi – l’incredibile bellezza della Svizzera. Abbiamo già iniziato a scoprire questa stupenda nazione l’anno scorso ma ci mancava il Canton Ticino, ideale meta per i fine settimane data la sua vicinanza.

Penso che il Ticino sia un luogo ideale da visitare nelle mezze stagioni perché le sue attrattive principali sono il laghi (Maggiore, Lugano) e le sue basse Valli (Verzasca e Bedretto). Siamo in Svizzera: sinonimo di tranquillità, rispetto, cultura per la montagna e per il “bello” inteso come ordine e profondo rispetto per l’ambiente, aspetti che io adoro.

Nonostante la Svizzera non sia particolarmente famosa per la sua ospitalità nei confronti dei camperisti – nelle valli più famose è vietato campeggiare e anche sostare di notte – mi sono sempre trovato bene e facendo una stima veloce penso di aver dormito almeno la metà delle mie notti in libera (gratuitamente) e l’altra metà in campeggi o aree di sosta. Ovvio che qui bisogna rispettare le regole, si parla di 200 CHF di multa.

Periodo ideale

Personalmente amo la montagna (e la Svizzera :D) in qualsiasi stagione, ma penso che il periodo migliore per visitare questo cantone sia durante le mezze stagioni quindi aprile, maggio, ottobre e novembre. Il Ticino è un’altitudine abbastanza modesta (tranne le valli più alte) e il Lago Maggiore offre un clima splendido nei mesi primaverili e autunnali.

Il racconto del nostro itinerario

Cannobio – Lago Maggiore

Dalla pianura ci sono tre itinerari principali per arrivare in Ticino da Sud, in ordine di tempo di percorrenza: passando dalla dogana di Brogeda (autostrada, tenete conto del bollino svizzero per le autostrade, 40€ nel 2022), passando dal Lago Maggiore e la sua litoranea occidentale (molto bella) e dalla bellissima strada panoramica Centovalli, passando dalla Val Vigezzo (Ossola).

Noi avevamo voglia di goderci una serata sul lungolago con un clima mite dopo aver preso freddo per mesi in Van durante l’inverno e abbiamo deciso per la litoranea. Peccato che non avevamo tenuto conto dell’era post-covid e della voglia dei tedeschi di invadere il nostro paese (sotto un certo punto di vista, meno male) durante il periodo di Pasqua.

Risultato: Area di sosta strapiena, trovato un posto di traverso bloccando l’uscita ad un camper giusto per passare la notte (come da programma). Lungolago di Cannobio davvero bellissimo e discreta vita, 10 minuti a piedi.

Valmaggia e Val Verzasca

L’indomani siamo obbligati a muoverci di buon ora, gentilmente invitati dal nostri vicini tedeschi a sloggiare causa necessità di muovere il loro catafalco bianco dall’area di sosta. Dopo aver constatato che il nostro Van non si muoveva spingendolo (…) parlando rigorosamente SOLO in tedesco ci hanno fatto capire che dovevano andarcene.

Ogni tanto mi dimentico di uno degli insegnamenti più importanti che ho compreso in questi primi quasi due anni di vita da camperista: posizionarsi la sera prima e la mattina partire senza muovere il mezzo. Muovendosi la mattina, si rischia solo di beccarsi un sacco di traffico e rischiare di non trovare posto, considerando il traffico delle auto. La sera invece, diciamo dopo le 18, è sempre il momento migliore per spostarsi e trovare il posto per la notte, sfruttando anche il fatto che i “colleghi” molto probabilmente si muoveranno a loro volta.

Tornando al racconto, partiamo da Cannobio con un po’ di traffico entriamo in Svizzera imboccando la Valle Maggia appena dopo Locarno. La valle si presenta subito molto ampia e dopo aver visto l’inizio di una bella pista ciclabile e qualche parete di arrampicata arriviamo alla cascata di Foroglio, una delle attrazioni della valle.

In tutta sincerità… non abbiamo trovato la Valmaggia così particolare: è una valle sicuramente bella ma senza nulla togliere ad una qualsiasi bassa valle delle Alpi. Spinti dalla curiosità siamo andati anche al Bosco Gurin, pensando di trovare una bella foresta o comunque qualcosa di particolare… ma, forse a causa del periodo, non ci abbiamo trovato nulla di interessante se non un bello spiazzo dove pranzare in libera senza preoccuparci di controlli o spazi.

Dopo pranzo ci facciamo una piccola passeggiata nei pressi del bosco e poi decidiamo di dirigerci in Val Verzasca per essere già vicini alla partenza dell’escursione che vorremmo fare l’indomani.

Appena entrati in Val Verzasca ci sorprende subito uno spettacolo unico: il questo periodo del 2022 (esattamente da dicembre ad ora, Aprile 2022) la diga si presenta VUOTA a causa di lavori di manutenzione: la vista è davvero spettrale, terrificante e a tratti davvero impressionante. All’inizio spontaneamente diamo la colpa alla siccità di questo inverno, ma poi leggendo sul web scopriamo che in realtà come detto sopra si tratta di lavori in corso.

Data la notorietà acquisita negli ultimi due anni la comunità della Valle ha istituito una intelligente organizzazione di parcheggi con un ticket unico valido per tutta la valle, camper compresi. Si deve infatti acquistare un biglietto chiamato Camper Card per poter dormire in Valle (24 CHF ad Aprile 2022) che ha una durata di 24h e consente la sosta notturna nelle sole due aree di sosta autorizzate, a Sonogno e a Brione. Vi consiglio la prima, decisamente più bella della seconda.

Val Verzasca – Escursione in Val d’Efra

Il mattino seguente ci spostiamo meno di due chilometri (in alternativa c’è il pullman postale che parte ogni ora dal parcheggio) e partiamo dal parcheggio della chiesa di Frasco per una classica gita ticinese in Val d’Efra. L’itinerario ci è stato suggerito dal libro che possiedo da ormai qualche anno e che in primavera consulto sempre per trovare qualche itinerario interessante, ossia I più bei sentieri tra la Lombardia e il Ticino (2013).

La passeggiata si rivela essere molto bella: vallone con bosco stupendo, sentiero sempre molto ben tenuto e due strappi per arrivare al lago e alla Capanna d’Efra, purtroppo chiusa. Occhio alla neve: in questa stagione sempre meglio portarsi dietro almeno i ramponcini quando si prevede di salire sopra i 2.000mt. Senza questi ultimi infatti avremmo dovuto rinunciare alla salita per un tratto molto breve ma esposto su sentiero misto neve-ghiaccio.

Il panorama è interessante ma non indimenticabile. Ma la cosa più bella è che oggi è Pasqua e siamo completamente soli, nel nostro ambiente.

 

Una volta tornati a Frasco decidiamo di partire subito per raggiungere la Val Bedretto, ultima meta della nostra mini-esplorazione ticinese. Scendendo, non possiamo non fermarci a Lavertezzo per fare qualche fotografia al famosissimo Ponte dei Salti, giusto in tempo per vedere un gruppo di 5 pazzi americani lanciarsi dalle rocce per farsi un bel bagno a due gradi.

Dopo circa un’ora e un quarto di strada arriviamo in Val Bedretto e ci fermiamo per la notte proprio di fianco alla sbarra che chiude la strada in inverno per il passo della Novena.

Val Bedretto – Val Corno – Capanna Corno Gries

Non siamo mai stati in Val Bedretto, ma l’indomani capiamo subito che sarà una di quelle valli destinate a rapirci e che sicuramente meriterà altre visite.

La valle infatti si presenta ai nostri occhi selvaggia, lontana dalla ressa della Val Verzasca, con poche infrastrutture e poco conosciuta. Ma ha una bellezza davvero unica, ad una ottima altitudine (1600mt circa) e con una stupenda strada che porta al Passo della Novena. Guardando su Park4night notiamo che molti utenti hanno segnalato molti spot in mezzo al verde e parcheggi anche per la notte, sinonimo di tolleranza verso i nostri mezzi e quindi di relativa poca ressa. Vedremo che anche in estate manterrà la sua aurea selvaggia o se sarà presa di mira da merenderos.

L’idea è quella di arrivare alla Capanna Corno Gries che conosciamo solo di nome a causa della vicinanza con la Val Formazza, uno dei nostri posti del cuore. Il tragitto è molto semplice nonostante i quasi 1200mt di dislivello del giorno prima: i primi 400 metri di dislivello si fanno sulla strada per il passo (bellissimo percorrerla senza nessuno in giro) e gli altri 400 metri sono in costituiti da 2-3 strappi abbastanza brevi. In questo periodo ciaspole obbligatorie, se non sci (ma non quest’anno, in questo weekend).

Il rifugio è stupendo e rimaniamo colpiti dall’ospitalità dei gestori, dalla loro gentilezza e dal prezzo del pranzo: sembra di stare in Italia, in tutto e per tutto!

 

Pennichella e scendiamo di nuovo All’Acqua. Ci godiamo quindi le ultime ore di sole, ormai forte e alto in questa stagione, prima di riprendere la strada per il rientro fermandoci a Porlezza per una cena con una coppia di amici.

A presto Svizzera!

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Alessandro Modena (@alemodena)

7 giorni in Svizzera con il Van / Camper

Tra 5 giorni festeggeremo il primo anno di “viaggio” in compagnia del nostro van sooprannominato “Furgonauz” e piano piano mi sto accorgendo di quanto sia bello utilizzare la scrittura non solo per condividere i nostri itinerari con altri appassionati ma di quanto aiuti a cristallizzare i ricordi nella mia memoria.

Abbiamo avuto la fortuna di trascorrere già più di 60 notti con il nostro Van e capitano situazioni in cui con Laura ci mettiamo a ridere pensando al fatto che non ci ricordiamo dove eravamo il weekend precedente.

Ecco qui quindi il resoconto del nostro viaggio in Svizzera sperando che possa ispirare altri viaggitori a scegliere questo stupendo territorio per passare alcuni stupendi giorni!

Indice dell’articolo:

I giorni sono 9, ma ho considerato un itinerario di 7 giorni escludendo i due giorni in cui abbiamo lavorato a Lucerna.

Per chi ha poco tempo: il nostro viaggio in sintesi

Riassunto delle Tappe e di dove abbiamo dormito dal 29 maggio al 6 giugno 2021:

Il giro che abbiamo fatto è da leggere in senso anti-orario con partenza e arrivo a Rho, dove viviamo. Abbiamo scelto di non visitare il Ticino e i Grigioni in quanto questi luoghi possono essere raggiungi velocemente da casa nostra e aveva quindi senso esplorare zone fuori dal raggio d’azione del weekend.

Qui trovate tutti gli spot e campeggi che abbiamo scelto utilizzando Park4night e i luoghi che abbiamo visto:

Costi

il Van ci ha consentito di rendere il viaggio molto abbordabile anche se abbiamo speso in totale circa 1300€. I costi principali sono stati i campeggi (in Svizzera in alcune valli rischi 200CHF di multa se fai libera), le funivie e i treni.
Non siamo mai andati fuori a cena, per noi in Svizzera non ha senso avendo a disposizione la nostra cucina con tutta spesa fatta in Italia. Se farete un viaggio da una settimana in su vi consiglio di valutare la Swiss Half Fare Card al costo attuale di 120CHF che vi darà possibilità di salire su molti treni e funivie gratis e avere molti sconti su quelle più esclusive e famose. Ovviamente lo abbiamo scoperto l’ultimo giorno -.-

Consigli

  • Compratevi la Lonely Planet, versione cartacea o PDF. Ne vale davvero la pena e vi darà una panoramica completa su ogni zona.
  • In base al periodo, portatevi dietro attrezzatura idonea per trekking o altri sport. Fino a giugno inoltrato vi consiglio vi portarvi dietro ciaspole, ghette e abbigliamento invernale. L’inverno 2020/2021 è stato unico e al momento della nostra visita la quota neve era attorno ai 2300mt.
  • Occhio alle commissioni sul cambio con le carte di credito: aprite un conto corrente come ad esempio Revolut per poter cambiare valuta senza commissioni. Pochi sanno che se acquistate con Bancomat e Carte di credito italiane (quindi in Euro) per ogni transazione pagherete il 3,95% di commissioni (esempio con circuito VISA e Intesa Sanpaolo). Noi così facendo abbiamo risparmiato quasi 50€ in commissioni. Se aprite Revolut questo è il mio codice invito per aprire un nuovo conto, è gratis.
  • La Svizzera ha regole precise per il trasporto in ingresso e in uscita di generi alimentari, bevande alcoliche e merci in genere. Leggete bene la guida o informatevi online. Posso però dirvi che in genere i finanzieri svizzeri non controllano spesso gli italiani in ingresso.
  • Riempite di provviste il Van, più roba vi portate dietro meglio sarà 🙂
  • Utilizzate due App Mobile davvero fenomenali per il vostro viaggio in Svizzera: MeteoSwiss per le previsioni e Swisstopo per pianificare i trekking.
  • Il sito MySwitzerland, davvero fatto spaventosamente bene.

Avremmo cambiato qualche cosa?

Si, a cominciare dall’ultima: il ghiacciaio dell’Aletsch. Purtroppo siamo saliti il secondo giorno di apertura della funivia e oltre a beccarci una giornata con molte nuvole siamo stati costretti a rimanere appena fuori dalla funivia a causa dell’enorme quantità di neve ancora presente. Vi consiglio quindi di fare questa tappa solo in estate inoltrata per godervi anche l’esplorazione attorno a tutto l’Eggishorn e accedere al punto panoramico più in basso rispetto all’arrivo della funivia.

Molto probabilmente poi non ci saremmo fermati di notte a Losanna, il parcheggio dove abbiamo passato la notte è da gente strong per via degli schiamazzi notturni e a parte la parte più alta della città e il lago non abbiamo trovato un posto così bello a differenza ad esempio di Lucerna.

Il racconto del viaggio

Giorno 1: Passo del Gran Bernardo, Castello di Chillon, Montreux e Losanna

Arriviamo a destinazione quasi alle 2 del mattino dopo essere partiti direttamente con il Van dal matrimonio di una coppia di amici da Bergamo.

Prima di tutto non mi ricordavo quanto costasse il famigerato T2: ben 43,60€ per 5 km di galleria! Non male!

Seguiamo fedelmente il navigatore verso le coordinate GPS del nostro spot trovato come sempre su park4night: dopo circa 10′ finito il tunel iniziamo a percorrere una strada bianca e all’improvviso appare davanti a noi la Diga di Toules, uno spettacolo davvero impressionante se illuminata solo dai nostri fari, vista dal basso e immersa nel buio.

Dopo lo “spavento” saliamo velocemente su una stradina laterale e finalmente arriviamo su un bellissimo prato che si affaccia di fianco al bordo superiore della diga. Stellata stupenda e notte altrettanto perfetta.

Il giorno dopo ci svegliamo e dopo una breve passeggiata riprendiamo il viaggio verso Montreux, dove visitiamo il bellissimo Castello medioevale di Chillon (27CHF in due), pranziamo e ci passiamo un bellissimo pomeriggio tra Montreux e Losanna.

La sera dopo cena visitiamo Losanna in notturna e andiamo al Luna Park, vera chicca sopratutto in periodo post-pandemia: purtroppo arriviamo tardi e le attrazioni principali di lì a poco chiudono, lasciandoci a bocca asciutta se non per un giro sulla ruota panoramica dalla quale ammiriamo il lago e tutta la città.

Giorno 2 – Creux de Van e Lucerna

Il giorno dopo ce la prendiamo con calma sapendo che sarà una giornata di viaggio che ci porterà a Lucerna, dove vorremmo piazzarci per i prossimi due giorni di lavoro in remoto. Lasciamo Losanna e il magico parcheggio dove abbiamo trascorso la notte [!!] e decidiamo di andare a vedere un posto consigliato dalla Lonely Planet nella regione di Friburgo, Regione dei tre laghi e Giura: il Creux de Van.

Parcheggiamo a Noiraigue e seguiamo i numerosi escursionisti che si incamminano verso la fine della strada oltre la ferrovia. Inizialmente i nostri programmi erano quelli di effettuare una escursione alle Gole dell’Areuse, ma la scarsa pianificazione dell’itinerario e un po’ di pigrizia ci hanno portato per l’appunto a seguire gli escursionisti verso il sentiero principale che poco dopo abbiamo scoperto ci avrebbe portato al Creux du Van.

Col senno di poi, ottima scelta sicuramente dal punto di vista panoramico: una volta arrivati al punto più panoramico di questo altopiano davanti a noi si è aperto uno spettacolo incantevole. Da est a ovest abbiamo potuto abbracciare con lo sguardo tutte le Alpi Svizzere, fino al Massiccio del Monte Bianco.

Dovendo andare a Lucerna decidiamo di tornare abbastanza presto, mangiamo in Van e ci mettiamo in marcia: la nostra titubanza era appunto quella di rischiare di trovare il campeggio chiuso con la sbarra senza la possibilità di piazzarci per la notte… e dovendo lavorare per i due giorni consecutivi non volevamo trovarci in una situazione del genere.

Arriviamo per le 6 di sera a Lucerna al campeggio e dopo esserci sistemati andiamo a fare un giro sul lago: ci colpisce subito un’atmosfera rilassata da parte delle persone attorno a noi che in serenità sono sedute sul prato davanti al lago e si godono la fine della giornata bevendo una birra, parlando tra di loro o strimpellando.

Giorno 3 e 4: lavoro in remoto!

Saltiamo questa triste parentesi del nostro viaggio 🙂 Sicuramente due giorni diversi rispetto al classico lavoro in pianura ma alla fine.. se devi lavorare, si lavora e la vera differenza la fa il fatto di essere liberi dal lavoro piuttosto del luogo da dove lavori, anche se può essere di certo più piacevole!

In ogni caso siamo contenti di aver azzeccato questa meta per i nostri due giorni di lavoro in quanto risulta davvero piacevole lavorare nella tranquillità di un campeggio e poter andare a farsi una passeggiata sul lago in pausa pranzo e una biciclettata la sera prima che arrivi il buio.

Al termine del secondo giorno finalmente può ripartire il nostro viaggio e ci spostiamo da Lucerna a Lauterbrunnen, presso il Campeggio Jungfrau.

Giorno 5: Lauterbrunnen, Schilthorn e le cascate di Trümmelbach

Ero già stato in questa valle qualche anno fa ma avevo trovato brutto tempo e non ero riuscito ad apprezzare a pieno la sua bellezza: fortunatamente a questo giro il bel tempo è dalla nostra parte e iniziamo a visitare le principali attrattive di questo incantevole luogo.

Ci dirigiamo a piedi dal campeggio verso la funivia dello Schilthorn, convinti che la mitica gita allo Jungfraujoch dovrà per forza aspettare: il tempo non è perfetto e i 210CHF a testa ci paiono davvero esagerati inseriti nel contesto del nostro viaggio. Certo, partendo con il primo treno avremmo potuto sicuramente risparmiare ma decidiamo che questa esperienza ce la godremo di sicuro in futuro pianificando un weekend di nuovo in queste zone e assicurandoci di trovare un meteo perfetto, magari sfruttando l’occasione di raggiungere la vetta dello Jungfrau a 4.158mt.

La gita al Piz Gloria o Schilthorn si rivela in ogni caso molto bella (e comunque sempre costosa, 150CHF per due biglietti compreso un 30% di sconto per la tratta del ritorno grazie alla tessera degli sconti del campeggio) e ci regala una veduta magnifica della triade Eiger, Monch e Junfrau.

Dopo un bel pranzo in un terrazza Murren scendiamo e andiamo a visitare le cascate di Trümmelbach: assolutamente un punto da non perdersi! Questo orrido scavato dentro alla roccia dall’acqua offre più di 10 cascate e grazie ad un sistema di passaggi con gradini è davvero spettacolare riuscire a vedere come l’acqua scorre fragorosa in mezzo alla roccia. Un’ottima meta per concludere al meglio la giornata.

Giorno 6: Kleine Scheiddeg

Dato che è da qualche giorno che facciamo i pigroni e ci facciamo portare su e giù dagli impianti di risalita e trenini pianifichiamo un bel trekking per esplorare la zona: la scelta cade sul Kleine Scheiddeg, la località posta su una collina che unisce le località di Lauterbrunnen e Grindelwald e che ha una stazione di arrivo dei treni provenienti da entrambe le cittadine e quella di partenza per lo Jungfrauoch.

Mappa dell'escursione Lauterbrunnen / Kleine Scheidegg
Mappa dell’escursione Lauterbrunnen / Kleine Scheidegg

Bellissima passeggiata, sentiero perfetto come da tradizione svizzera e località davvero stupenda per ammirare la triade e tutti i ghiacciai attorno. Ovviamente il protagonista assoluto è l’Eiger con la sua parete Nord da 1.650mt di prominenza: per chi come me è appassionato di alpinismo questi luoghi sono carichi di storia e di imprese ed è sempre molto bello immaginarsi le varie cordate impegnate su questa mortale e celebre parete.

Ci fermiamo a prenderci una meritata birra con patatine fritte, osserviamo le solite frotte di turisti (ma molti meno del solito essendo ancora in fase post-pandemia) salire e scendere dalle coincidenze e decidiamo anche noi di scendere in treno per risparmiare tempo e avviarci verso la prossima tappa del nostro viaggio, Zermatt.

Dopo un lungo viaggio e dopo aver preso con Furgonauz il treno da Kandersteg a Goppenstein (passi ancora chiusi, 27CHF) arriviamo a Tasch e in corrispondenza della stazione di partenza dei treni per Zermatt ci posizioniamo nel comodissimo campeggio comunale. Posto spartano per la media svizzera, ma strategico.

Giorno 7: Zermatt e Trockener Steg

Ci svegliamo e contrariamente alle previsione ci accoglie uno stupendo cielo azzurro. Decidiamo di muoverci il più presto possibile per riuscire a vedere il mitico Cervino e la sua famosissima vista da Nord da Zermatt. Dopo una breve visita alla bellissima cittadina decidiamo di incamminarci verso il Trockener Steg, convinti che sarà una lunga salita ma che il ritorno sarà come accaduto nei giorni scorsi tramite funivia.

Mappa dell'escursione
Mappa dell’escursione Zermatt / Trockener Steg

A differenza di quanto comunicato al punto di informazione turistica [!!] arriviamo senza problemi a quota 3.090mt del Trockener Steg con un passeggiata in mezzo alla neve dopo i 2.500mt ma in ogni caso ben tracciata dai mezzi di lavoro delle piste. Anche questo percorso davvero stupendo dapprima in mezzo ad una bellissima foresta e poi in mezzo alla neve e al paesaggio di alta montagna con la parete Est del Cervino e il Breithorn occidentale a farci compagnia.

Dopo una bella sosta al Trockener Steg, purtroppo per lo più chiuso e aperto solo per gli sciatori, scendiamo nuovamente a Zermatt e ci concediamo un bel pranzetto da McDonald’s.

Giorno 8: pioggia e Saas Fee

Unica giornata davvero uggiosa del viaggio: lasciamo il campeggio di Zermatt il mattino con tutta calma sapendo che avremmo avuto poche chances di trovare bel tempo stante una perturbazione che sta interessando tutto l’arco alpino. Decidiamo comunque di visitare Saas Fee e così facciamo: troviamo una cittadina completamente chiusa se non per uno o due posti aperti, come se fosse (e forse è proprio così) appena finita la stagione sciistica e ci si stesse preparando all’estate.

Purtroppo non riusciamo a vedere nessuno dei 4.000 che si vedono da questa vallata e dopo aver pranzato in Van decidiamo di dirigerci verso l’ultima tappa del nostro viaggio prima di rientrare, ossia il ghiacciaio dell’Aletsch.

Arriviamo quindi nei dintorni di Fiesch e dopo aver trovato il posto dove avremmo passato la notte decidiamo comunque di percorrere la Valle del Rodano verso il Passo della Furka, coscienti del fatto di trovarlo chiuso ma al contempo con la speranza di poter raggiungere il punto più alto per valutare di passare eventualmente la notte in un posto decisamente più bello e panoramico.

Purtroppo però arrivati all’inizio dei tornanti dobbiamo fare dietro-front: un divieto di transito (anche se non vediamo sbarre) con relativo rischio valanghe ci fa desistere e rientriamo al parcheggio nei dintorni di Fiesch per la notte. Sarà sicuramente una meta del nostro prossimo viaggio in Svizzera.

Giorno 9: Aletsch Arena, Simplon Pass e rientro a casa

Come accennato all’inizio di questo reportage l’ultimo giorno forse è quello che avremmo voluto “cambiare”: dopo un trekking piuttosto tortuoso da Fiesch a Fiescheralp sotto ai cavi della funivia percorriamo con la funivia l’ultimo tratto per l’Eggishorn, il punto panoramico più alto e (dicono) bello per vedere questo incredibile ghiacciaio lungo 23km.

Mappa dell'escursione Fiesch - Fiersceralp
Mappa dell’escursione Fiesch – Fiersceralp

Come già scritto purtroppo la visita non si rivela così sensazionale, un po’ per le nuvole di passaggio che non ci consentono di avere una vista completa su tutto il comprensorio, un po’ per le poche possibilità di esplorazione legate alla presenza di più di 2mt di neve in vetta. Oltretutto il bar e i punti di ristoro in alto sono ancora tutti chiusi e quindi decidiamo poco dopo di rientrare per arrivare in tempo al Passo del Sempione e concederci un ultimo pranzetto con calma prima di rientrare.

Ultima tappa del nostro viaggio al Passo del Sempione, luogo già scoperto questo inverno ma sempre stupendo da visitare: troviamo molti motociclisti svizzeri a pranzo e qualche sci-alpinista che probabilmente si è concesso un’ultima sciata al Monte Leone.

Qui si conclude il nostro viaggio, rientriamo passando dalla frontiera con il Piemonte e in meno di 3 ore siamo di nuovo a casa.

Spero che questo reportage vi sia piaciuto ma che soprattutto possa costituire la base per un vostro prossimo viaggio. Se vi è piaciuto o se migliorereste qualcosa vi invito a segnalarmelo nei commenti, ciao!